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Taranto. Al MArTA presentata la mostra “L’Età dell’Oro” di Federico Gori

Articolo di InOnda Eventi

L’evento è

passato

Data e ora inizio evento

8 Aprile 2022, 10:00

Costo biglietto

Gratuito

Categoria evento

Organizzatore

a cura di Eva Degl’Innocenti e Lorenzo Madaro

Location

Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA

Indirizzo

Museo Archeologico Nazionale di Taranto – Marta, Via Cavour, Taranto, TA, Italia

Telefono

+39 099 4532112

“E’ il tempo scandito dalla trasformazione. E’ il bisogno dell’uomo di rivelare la propria identità più intima”.

E’ così che la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti, parla dell’opera “L’età dell’oro (la muta)” presentata questa mattina alla stampa  alla presenza del suo autore, l’artista Federico Gori.

Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, non nuovo all’incrocio con l’arte contemporanea, ha inaugurato oggi un percorso artistico e insieme valoriale, studiato appositamente dai due co-curatori della mostra, la direttrice Eva Degl’Innocenti e il critico d’arte e giornalista Lorenzo Madaro.

Si tratta di un progetto vincitore del bando PAC (Piano per l’Arte Contemporanea) del Ministero della Cultura che ha consentito al MArTA l’acquisizione di un’opera inedita site-specific che entra, così, a far parte delle collezioni permanenti dell’istituzione tarantina.

“E’ il passato dell’uomo che si manifesta nel suo rapporto stretto con la storia.   – ricorda la direttrice del Museo Eva Degl’Innocenti – il passato è pertanto elemento fondante anche del futuro grazie alla capacità rigeneratrice che l’opera di Gori definisce in questo ciclo continuo”.

“L’ispirazione è indubbiamente arrivata dai celebri Ori di Taranto, ma il concetto è molto lontano da quei reperti – ammette Ferico Gori, di fronte alla teca dell’opera posizionata al terzo piano del MArTA – perché qui il riferimento è specificatamente al periodo aureo di ispirazione greca. Il periodo che dopo guerre e pandemie preannuncia un rinascita”

La mostra di Federico Gori è anche l’occasione per investigare la collezione archeologica del museo – dice il co-curatore della mostra Lorenzo Madaroattraverso lo sguardo di un artista contemporaneo, perciò sia il catalogo che sarà editato per l’occasione che le attività legate al progetto espositivo si concentreranno su tale presupposto attraverso il coinvolgimento attivo di pensatori e studiosi di differenti discipline”.

 

Alla conferenza stampa di presentazione dell’opera erano presenti, oltre ai due co-curatori della Mostra e l’artista, anche il Commissario Prefettizio del Comune di Taranto, Vincenzo Cardellicchio, il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Bari, Giancarlo Chielli e il consigliere del Presidente della Regione Puglia delegato al coordinamento dei grandi progetti per Taranto, Rinaldo Melucci.

“L’età dell’oro (la muta)”, opera pensata e progettata da Federico Gori appositamente per il MArTA (e da cui deriva anche il titolo dell’intero progetto espositivo curato dalla direttrice del museo, Eva Degl’Innocenti, e da Lorenzo Madaro, con il coordinamento di Gregorio Battistoni di Atlante servizi), è costituita da una teca in legno e vetro trasparente strutturata su più livelli, contenente una serie di sculture in oro, argento, bronzo, rame e ferro, realizzate a partire dall’esuvia di 28 serpenti. La scelta dei metalli riflette la successione delle età delineata ne Le opere e i giorni di Esiodo e si lega fortemente con gli Ori di Taranto da cui l’opera trae ispirazione diretta. L’esuvia del serpente è qui assurta ad elemento simbolico di mutazione, nel suo significato più profondo: la capacità rigeneratrice della natura e delle sue creature. La mostra è allestita all’interno del percorso museale del MArTA.

In un momento in cui nella dimensione espositiva il rapporto tra l’antico e il contemporaneo è al centro delle riflessioni curatoriali del presente, il progetto espositivo personale L’età dell’oro concepito da Federico Gori (Prato, 1977) per il Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA risulta assolutamente pregnante, perché è in grado di rivelare un percorso di conoscenza, anzi un vero e proprio itinerario tra i materiali e le forme care alla sua indagine e le opere custodite in uno dei musei più importanti del Mediterraneo.

Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto fa anche parte del “Circuito del Contemporaneo in Puglia” dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia. Il progetto è marchio di riferimento per un’infrastruttura dedicata alla diffusione, valorizzazione e produzione di arte contemporanea. Grazie a una visione strategica e inclusiva su scala territoriale, si pone l’obiettivo di costituire stabilmente una rete policentrica d’eccellenza per la produzione e fruizione di arte contemporanea.

Profilo biografico dell’artista

Federico Gori (Prato, 1977, vive e lavora a Pistoia). Dopo aver studiato pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, viene invitato da Sergio Risaliti a esporre il proprio lavoro nel Palazzo Comunale di Prato nel 2002, all’interno dell’evento Gemine Muse. Lo stesso anno vince una borsa di studio presso Il Giardino di Daniel Spoerri. Hic Terminus Haeret, Seggiano, Grosseto, dove realizza l’opera site-specific Life in A Glass House. Nel 2011 viene invitato alla 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Accademie. Nel 2013 vince il Premio Speciale al Talent Prize 2013, con l’opera “Giro giro tondo”. Nel 2016 vince il concorso Un Giardino Nuovo per Palazzo Fabroni, in collaborazione con gli architetti Alessio Gai e Michele Fiesoli, Museo Palazzo Fabroni Centro Arti Visive Contemporanee, Pistoia. Nel 2017 viene selezionato all’interno del progetto europeo The Spur ETACEC 16-18, per trascorrere due mesi in residenza artistica presso La Panacée, Centre d’Art Contemporain, invitato dal Bureau Des Arts et Territoires, Montpellier, Francia. Tra le mostre recenti si ricordano: Di fragilità e potenza, Palazzo Strozzi, Firenze, 2013. Antologia di un progetto, Galleria Biagiotti Progetto Arte, Firenze, 2013. Finte Nature, Una nuova scena artistica toscana, Mac,n, Monsummano Terme, Pistoia, 2013. Le faux miroir, Palazzo Tagliaferro, Andora, Savona, 2013. Del 2015 sono le mostre personali Corteccia, Museo Ebraico di Bologna, e Come Afferrare il Vento, Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee, Pistoia. Sempre del 2015 sono le mostre: Impatto 2.0, Sala Ex Pescheria Vecchia, Este, Padova. Governare il Caso, Pinacoteca Comunale di Città di castello, Perugia. Colorful, Sifang Art Museum, Nanjing, Jiangsu P. R. China. Nel 2015 viene invitato da Marco Pierini a realizzare un’opera permanente all’interno del progetto Parc01 – Rebuilding the Future, Rossana Maiorca Cycle Route, Siracusa. Nel 2016 L’opera Underground n.2, entra a far parte della collezione permanente con una sala personale all’interno del Museo Palazzo Fabroni Centro Arti Visive Contemporanee, Pistoia. Del 2018 è la personale Siate fedeli alla terra, nell’Atrio d’Onore del Palazzo della Provincia di Arezzo. Del 2019 è il progetto Earthrise, in collaborazione con lo scienziato e neurobiologo Stefano Mancuso.

Giorni e orari di visita della mostra

dal martedì al sabato 

dalle ore 8:30 alle ore 19:30 (ultimo ingresso prenotabile alle ore 17:30)

lunedì riservato ai gruppi

dalle ore 8:30 alle ore 19:30 (ultimo ingresso prenotabile alle ore 17:30)

domenica dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:30 alle ore 19:30

(ultimo ingresso prenotabile alle ore 17:30)

Pubblicato il 8 Aprile 2022, 16:15

Articolo di InOnda Eventi

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